“…il fine dell’imitazione è anzitutto una rivelazione (uno svelamento, che farebbe uscire il me dal quadro…) “
J. L. Nancy
“Dal profondo della propria anima, senza risparmio, senza veli, senza mediazione, senza."
L’urlo e il furore di W. Faulkner
“… Forse bisogna considerare il ritratto come la maniera in cui lo sguardo torna verso se stesso, non nel modo di un riflesso, ma in quello di una penetrazione in sé che rende visibile qualcosa al di là del suo aspetto… un lavoro che brancola nell’abisso tenebroso del “sé”. … Di rimando, anche lo sguardo del ritratto si presta ad essere recepito come il più penetrante - e il più penetrato… - degli sguardi. “… Potrebbe darsi che il cuore dell’arte visuale sia costituito da una duplice istanza: da una parte, l’intervento attivo nel visibile…e dall’altra… l’occhio si ritira dalle visioni proiettate dinnanzi a sé, e tocca l’energia della sua visione…una visione di cui il ritratto afferma che essa appartiene a lui, all’oscurità in fondo i suoi occhi, ed è verso questa oscurità che è teso il gesto del ritrattista ”.
Da “ L’altro ritratto” di J. L. Nancy